- Vela a Chioggia: weekend di regate con il Campionato Adriatico SnipeScritto 3 anni fa
- FalarseScritto 5 anni fa
- CriareScritto 5 anni fa
- CrestósoScritto 5 anni fa
- CalomareScritto 5 anni fa
- InsemenioScritto 5 anni fa
- PigrafeScritto 7 anni fa
- TagiareScritto 7 anni fa
- DescolarseScritto 8 anni fa
- PiovaScritto 8 anni fa
Video Servizio: inaugurata la casa famiglia a Chioggia

Molto partecipata l’inaugurazione della “casa famiglia” che si trova a Chioggia in Calle Voltolina. Nell’occasione è stato possibile visitare i nuovi locali dopo una ristrutturazione che ha toccato internamente l’intero stabile.
La casa è di proprietà della Diocesi di Chioggia e nel passato ha ospitato dapprima le suore della Sacra Famiglia e la scuola materna – che molti abitanti del quartiere ricordano ancora come importante centro di aggregazione. Successivamente i locali hanno ospitato i sacerdoti anziani della diocesi, fino ad un paio di anni fa.
Di recente la scelta della Diocesi di destinare la struttura alla sfera della carità: una scelta coraggiosa e importante in un momento particolare in cui si fa urgente l’attenzione per le fasce deboli e emarginate della società.
L’esperienza della comunità familiare a Chioggia è partita sei anni fa: un servizio di accoglienza per bambini e ragazzi con una forte caratterizzazione familiare, vista la presenza continuativa di una famiglia, residente nella comunità. Nella nuova sede di Calle Voltolina, la comunità familiare ha finalmente predisposto spazi maggiormente adeguati per portare avanti i progetti con i bambini accolti. In questo momento sono 4 i ragazzi ospitati, provenienti da contesti e territori diversi. La comunità ha ‘incrociato’ in questi primi anni le storie di 16 bambini e altrettante famiglie d’origine, la maggior parte italiani.
Quasi sempre i motivi che hanno portato all’inserimento dei minori, su segnalazione dei servizi sociali, sono legati a gravi carenze di tipo educativo dei genitori, associate a problematiche economiche, lavorative e abitative. Spesso la comunità ha dovuto gestire emergenze dovute a situazione di grave maltrattamento o incuria. Il tempo di permanenza medio in casa famiglia è pari a un anno, ma solo in un terzo delle situazioni è stato possibile un rientro presso la famiglia d’origine. Forte anche il lavoro che la comunità svolge anche nel supporto alla famiglia d’origine, laddove possibile, in collaborazione con il servizio sociale inviante.
Il Video dell’inaugurazione