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Radicchio precoce di Chioggia: dovrebbe essere un’annata ok!

Giuseppe Boscolo Palo, da poco presidente del Consorzio di tutela del radicchio Igp di Chioggia, è fiducioso sulla nuova stagione del precoce. “Avverto un cauto ottimismo – commenta Giuseppe Boscolo nel fare la previsione sul raccolto che sta per incominciare -. Dovrebbero essere mantenute posizioni e quotazioni dello scorso anno, benché non siano da escludere possibili lievitazioni”.
Mancano, ormai, pochi giorni all’arrivo dei radicchi precoci sulle tavole. Sono stati tolti quasi ovunque i teli delle produzioni protette, che sono la metà del totale. Sul campo si presentano bene; in generale hanno le caratteristiche richieste dalla produzione Igp in quanto a colore, pezzatura, consistenza, chiusura dei cespi e croccantezza. Sul radicchio, come del resto su tutta la verdura, c’è l’incognita dei consumi che continuano a essere freddi a causa della crisi economica che ha alleggerito le tasche delle famiglie.
Altra incognita è la concorrenza di produzioni che vengono da altre aree italiane (soprattutto Marche) e dall’estero, come i radicchi coltivati in Egitto, che l’occhio superficiale difficilmente distingue dagli originali. “Non hanno però – commenta Giuseppe Boscolo Palo – la stessa garanzia alimentare, freschezza e croccantezza degli originali”.
A Chioggia si è pronti per il nuovo raccolto. Marco Garagnani di OPO Veneto, che segue la produzione del territorio, sintetizza con un “tutto regolare e secondo le previsioni” le condizioni del radicchio sul campo, sia in tunnel che all’aperto. La produzione di radicchio precoce tondo nell’area di Chioggia si aggira sui 300 mila quintali; solo una parte limitata è immessa sul mercato con il marchio Igp. Il Consorzio di tutela ha in programma il rafforzamento delle attività di promozione e di informazione proprio per far conoscere e distinguere gli aspetti originali, le peculiarità organolettiche e gustative, la bontà intrinseca del vero radicchio tondo coltivato a Chioggia.