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Avanti Marz! La cucina tipica del mese

“Marzo pazzo. Alle volte si crede di trovare il sole d’Agosto e si trova la luna di Marzo. Chi nel marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia. Di marzo, chi non ha scarpe vada scalzo, e chi le ha, le porti un altro po’ più in là.”
L’orto a Marzo ci offre due tipologie di radicchio: la nostra Rosa di Chioggia e quello rosso di Verona. In “pescaria” troviamo bisati, boseghe, gronghi, rigati , ociade, sardele, suri, ostreghe, peoci, fasolari, sepe, caregoli, bibarasse, longoni, caparossoli, moleche.
Siamo in Quaresima non ci sono sagre o feste in giro , ma la “bisata” è uno dei piatti più tipici del mese di Marzo, insieme ai gustosi “bigoli in salsa”
Oltre alla classica ricetta veneziana dell’anguilla in umido, molto particolare è la bisata sull’ara ( piano in pietra refrattaria della tempera), piatto “muraneo”; poi c’è l’anguilla allo spiedo e al vino bianco: gnam!
Un altro piatto nutriente ed in linea con il periodo dell’anno è il Baccalà, che se preparato in tranquillità da soddisfazione ai cuochi ed ai degustatori, nella Serenissima e zone limitrofe lo cuciniamo in umido, mantecato, alla vicentina, sempre accompagnato da una fumante polenta!
Pensate al tempo dei nostri nonni in Quaresima: di venerdì rimaneva aperta solo una macelleria che vendeva carne solo per le persone ammalate, dietro presentazione della “Fede Medica”- alias ricetta del dottore. Per penitenza nelle famiglie la colazione era ridotta ad un caffè; banditi gli spuntini ed i latticini, non si mescolavano mai cibi grassi e magri. Addirittura le venditrici ambulanti di latte per non dare scandalo quando passavano nelle calli di Chioggia e Sottomarina non gridavano “latte!” ma “la bella nalba fresca”, un sinonimo fantasioso di latte (nalba = malva). Com’è cambiato il senso del pudore!
Per la festa del papà, San Giuseppe, gli ortolani Chioggiotti che avevano terreni nella zona di S. Zuane (Borgo San Giovanni) piantavano fagioli, forse come buon auspicio per l’arrivo della primavera.
Buona nuova stagione!