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Semolante a processo, ex soci del consorzio “Cavana” rinnovano le accuse

40 mila euro scomparsi dai conti del consorzio “Cavana”, due soci accusano Gina Semolante. Come riporta la Nuova Venezia, quest’ultima è accusata del reato di truffa aggravata. I soci del consorzio l’hanno accusata di essersi appropriata di circa 40mila euro quando era presidente del consorzio di pescatori “La Cavana”. Si tratterebbe, secondo le accuse formulate in tribunale da Aldo Marmi e Manuel Scarpa, di una cooperativa di San Pietro in Volta, che era componente del consorzio, di prelievi in contanti e in assegni effettuati per pagare alcune fatture di fornitura di prodotto ittico da parte del figlio della Semolante, Maurizio Naccari.
Prelievi che, secondo l’accusa, non sarebbero stati adeguatamente giustificati nei bilanci. I pagamenti mediante assegni sarebbero irregolari in quanto il figlio della Semolante non poteva rifornire direttamente il consorzio, ma doveva passare attraverso una delle cooperative associate. Prossima udienza in aprile, quando parleranno anche le forze dell’ordine che hanno indagato.