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Pupoloto

Anche se ufficialmente il Carnevale inizia il 26 gennaio, ufficiosamente la festa comincia appena i bimbi lanciano i primi coriandoli e i golosi mangiano i primi galani e le prime irresistibili “fritole”.
La parola che vi propongo oggi assume un significato d’onore proprio nel periodo carnevalesco, ma può essere usata anche quotidianamente per descrivere un oggetto ed un tipo di persona: “pupoloto”.
Alcuni esempi:
” ‘Na volta el martedì graso gera tradission brusare el pupoloto a Vigo”
” Daghe el pupoloto al fio, no ti vedi che a pianze!”
” No domandarghe a elo, a xè un pupoloto che fa quelo che ghe dixe so mugiere!”
El pupoloto come oggetto è il pupazzo. Pupola si usa per dire bambola per bambine, o come veggezziativo femminile.
Dare a qualcuno del pupoloto è dispregiativo, significa infatti persona senza carattere.
Ma l’uso più bello di “pupoloto” è certamente quello legato alla tradizione di bruciare un pupazzo, “brusare el pupoloto” appunto, nel pomeriggio del martedì grasso, giorno che segna la fine del Carnevale. “El pupoloto” rappresentava la stagione invernale e veniva bruciato come rito di fertilità per dare il benvenuto ad una nuova primavera di vita e rinascita.
Il “pupoloto” che brucia in piazzetta Vigo, i carri colorati, la miriade di gente e maschere in Corso, i coriandoli, la mia nonna che mi accompagna tra i bimbi con il mio vestito da Cappuccetto Rosso che lei stessa aveva confezionato sono tra i ricordi più belli della mia infanzia.